INTERROGAZIONE n. 36 del 17/04/2015
Interrogazione n.36/10^ di iniziativa del Consigliere F. ORSOMARSO recante: "Su problema amianto in località Triscioli del Comune di Santa Caterina Albanese (CS)"

Al Presidente della Giunta regionale -

Premesso che:
la Legge 27 marzo 1992, n. 257, art. 10, comma 1, dispone che le Regioni e le Province adottino i piani di protezione dell'ambiente, di decontaminazione, di smaltimento e di bonifica ai fini della difesa dai pericoli derivanti dall'amianto;
con D.P.R. 8 agosto 1994, veniva adottato "Atto di indirizzo e coordinamento alle Regioni e alle Province Autonome di Trento e Bolzano per l'adozione di piani di protezione, di decontaminazione, di smaltimento e di bonifica dell'ambiente, ai fini della difesa dai pericoli derivanti dall'amianto";
il Decreto 6 settembre 1994 del Ministero della Sanità definisce "Normative e metodologie tecniche di applicazione dell'art. 6, comma 3, e dell'art. 12, comma 2, della legge 27 marzo 1992, n. 257, relativa alla cessazione dell'impiego dell'amianto";
il Decreto Ministeriale 18 marzo 2003, n. 101 reca il "Regolamento per la realizzazione di una mappatura delle zone del territorio nazionale interessate dalla presenza di amianto, ai sensi dell'articolo 20 della legge 23 marzo 2001, n. 93";
la Regione Calabria ha approvato, in materia, la L.R. 27 aprile 2011 n. 14, recante "interventi urgenti per la salvaguardia della salute dei cittadini: norme relative all'eliminazione dei rischi derivanti dalla esposizione a siti e manufatti contenenti amianto";
con Deliberazione della Giunta Regionale n. 201 del 4 maggio 2012 è stata istituita, ai sensi dell'art. 3 comma 1 della L.R. n.14 del 27 aprile 2011, l'Unità Speciale Amianto (USA) a carattere temporaneo, per il conseguimento delle finalità previste all'art. 1 della L.R. 27/04/2011 n° 14, tra cui l'elaborazione del Piano Regionale Amianto Calabria (P.R.A.C.). con la Deliberazione della Giunta Regionale n. 502 del 30 dicembre 2013 sono stati deliberati "..../' criteri per l'individuazione dei luoghi idonei alla realizzazione all'esercizio di impianti di smaltimento di rifiuti contenenti amianto ai sensi dell'art. 54, comma I, del L.R. 23 dicembre 2011 n.47";
nella seduta del 28/07/2014 l'Unità Speciale Amianto ha condiviso all'unanimità dei presenti, il documento preliminare denominato "Piano Regionale Amianto per la Regione Calabria (P.R.A.C.)" che allo stato non risulta ancora ufficialmente approvato;
nella località Triscioli del Comune di Santa Caterina Albanese (Cosenza) esiste una vecchia fabbrica estesa su circa 20.000 metri quadrati, da anni abbandonata ed in completo stato di abbandono e di degrado strutturale, di proprietà della Fabbrica loggese laterizi (FIL) Srl fallita con sentenza dell'11 novembre 1998 emessa dal Tribunale di Cosenza;
l'immobile che ospita la vecchia fabbrica è coperto da lastre di eternit contenente amianto e la gran parte di queste è in frantumi, di conseguenza dai capannoni abbandonati si disperdono giornalmente nell'ambiente fibre di amianto, sostanza gravemente pericolosa e nociva per la salute pubblica, che raggiunge i vicini centri abitati di Santa Caterina Albanese, in particolare la frazione Loggi e la contrada Pianette, raggiungendo inoltre i territori limitrofi di Fagnano Castello, San Marco Argentano, Malvito e Roggiano Gravina;
vi sono nell'immediata vicinanza della fabbrica due torrenti, "Ricosoli" e "Fullone";
quest'ultimo raggiunge, attraversando tutta la valle dell'Esaro, la Sibaritide, territorio fortemente agricolo con presenza di vaste produzioni di ortaggi e numerosi frutteti ed a forte vocazione turistica, sfociando poi nel Mar Ionio;
con provvedimento del 20 settembre 2006 il Tribunale di Cosenza ha nominato curatore fallimentare il dottor Antonio Naso, al posto dell'avvocato Salvatore Perugini, a seguito della sua rinuncia;
con l'ordinanza n. 18 del 22 aprile 2010 del Sindaco di Santa Caterina Albanese, Roberto Lavalle, è stata ordinata al dottor Naso la messa in sicurezza nonché la bonifica delle coperture in cemento- amianto presenti sugli opifici industriali;
la curatela del fallimento con ricorso al TAR della Calabria di Catanzaro ha impugnato l'ordinanza ed è riuscita ad ottenere la sospensiva dell'esecuzione del provvedimento del Sindaco con ordinanza cautelare del 28 giugno 2010;
il TAR con sentenza n. 580/2012 ha rigettato il ricorso presentato dalla curatela del fallimento per cui rimane l'obbligo della stessa curatela di mettere in sicurezza e bonificare il sito, a cui il curatore del fallimento, il dottor Naso, non ha dato ottemperanza;
i Consigli dei Comuni interessati, con diverse deliberazioni, hanno chiesto un intervento immediato al Tribunale di Cosenza, Giudice del fallimento, alla Provincia di Cosenza, alla Regione Calabria ed al Ministero dell'Ambiente per procedere alla messa in sicurezza ed alla bonifica degli opifici dell'ex fornace FIL in quanto costituiscono un serio pericolo per la salute dei cittadini comprensibilmente preoccupati per il grave problema di inquinamento atmosferico causato dallo sprigionamento delle particelle di amianto nell'aria. non essendo stati ancora messi in sicurezza gli impianti, né l'area bonificata, rimane altissimo il rischio per la salute pubblica, in considerazione del fatto che si è registrato un sensibile aumento di casi di neoplasia in coloro i quali hanno lavorato alle dipendenze dell'ex FIL e, purtroppo, anche in altri soggetti che abitano nei centri vicini, facilmente raggiungibili dalle polveri sottili trasportate dal vento;
per quanto sopra sono interessati alla messa in sicurezza anche i centri abitati di tutto il comprensorio;
l'amministrazione ha promosso, in data 4 marzo 2013, presso la sede della Comunità montana di Malvito, un incontro con tutti i Sindaci del comprensorio territoriale, al fine di concertare insieme misure aventi scopo di risoluzione, in sinergia, dell'annoso problema;
il problema, rappresentato dalla massiccia presenza di amianto presso l'insediamento dell'ex fornace di Santa Caterina Albanese, risulta a tutt'oggi irrisolto a causa sia del notevole impegno finanziario necessario per lo smaltimento dell'amianto e per la bonifica del sito che di altri ostacoli di ordine amministrativo o giudiziario;
vista la grave situazione di inquinamento ambientale, a causa dello stato di totale abbandono del complesso industriale, si ritiene urgente un intervento delle autorità competenti che ponga fine alla situazione di pericolo in cui versa la cittadinanza della valle dell'Esaro, di Reggiano Gravina, Fagnano Castello e di San Marco Argentano;
Per sapere:
se non ritenga opportuno istituire, con urgenza, un tavolo tecnico di lavoro per stabilire i tempi e le misure da adottare da parte dei soggetti interessati per procedere all'immediata messa in sicurezza ed alla bonifica degli opifici dell'ex fornace FIL siti in contrada Triscioli del Comune di Santa Caterina Albanese (CS).

Allegato:

17/04/2015
F. ORSOMARSO